Friday's Heroes
Vuoi reagire a questo messaggio? Crea un account in pochi click o accedi per continuare.


Gruppo GDR Pesaro
 
IndiceUltime immaginiCercaRegistratiAccedi

 

 Malthael

Andare in basso 
AutoreMessaggio
Lorenzo *Master*

Lorenzo *Master*


Messaggi : 19
Data di iscrizione : 12.01.18
Età : 39

Malthael       Empty
MessaggioTitolo: Malthael    Malthael       I_icon_minitimeGio Lug 30, 2020 8:26 am

La luna splendeva piena e luminosa da diverse ore quando l’elfo giunse a Porto Periglio. I raggi lunari rivelavano uno strano riflesso sulla sua chioma alabastrina. Ai lati del fiume di fango che i villici del posto consideravano una strada, piccole taverne e vinerie si ammassavano una sull’altra.
Man mano che si avvicinava alla zona del porto i locali crescevano di numero, mentre l’ebbro vociare degli avventori si faceva più intenso.

A un certo punto trovò quella che stava cercando: “La Temibile Cameriera”. Stando alle vecchie lettere che aveva trovato, suo nonno vi soggiornava spesso quando sbarcava.

Il fetore del pesce marcio ammorbava l’aria fuori dalla taverna. Un marinaio giaceva immobile con la testa nella melma, intralciando i gradini del portico. Gli lanciò uno sguardo di sfuggita e per un attimo si domandò se fosse morto o solamente ubriaco fradicio.
Umani… faceva in tempo a impararne il nome che questi decidevano di ricongiungersi ai loro avi.

Malthael si aggiustò la cinghia dello zaino, controllò che la spada fosse a portata e scavalcò la carcassa entrando nella bettola.
L’aria all’interno non era migliore del puzzo esterno. L’odore di pesce e marciume era stato semplicemente sostituito da un pesante miasma sapido, un nauseabondo misto di sudore, alcol e fumo. Quel posto gli piacque subito.
Un suonatore di liuto tentava inutilmente di imporsi sullo schiamazzo della sala mentre gli avventori si dedicavano ai classici passatempi da locanda: ubriacarsi, mangiare, giocare d’azzardo e palpare le cameriere.

Si avvicinò al bancone e sollevo la mano guantata per attirare l’attenzione dell’oste
<Una bottiglia di vino e qualcosa da mangiare. Mi andrò a sedere al tavolo laggiù > Prima che l’uomo potesse rispondere si ritrovò con una corona d’oro in mano
< Certamente signore! Sarò da voi tra poco > si intascò rapidamente la moneta e si allontanò indaffarato dal banco.
Malthael si fece strada attraverso la sala comune e si andò a sedere al tavolo.
Si tolse i guanti di cuoio e distese le gambe indolenzite. Si lascio sfuggire un sorriso quando si rese conto che era passato esattamente un anno da quando aveva trovato quel piccolo astuccio nascosto nella casa di suo padre.

La vita del santuario elfico lo annoiava da sempre, ma tutto quello che aveva attorno gli sembrava come l’unica possibile via, senza alternative.

Trovò per caso i manoscritti di Kael’thas, suo nonno. Gli avevano sempre detto che era morto tanti anni prima e invece era vivo. Vivo! E soprattutto lontano dalla monotona vita della foresta.
Nelle lettere raccontava le sue avventure per mare, e di come assaporasse la vita giorno per giorno, afferrando tutto quello che desiderava.
Le lettere coprivano un lungo periodo di tempo, e in ognuna di esse invitava il figlio a raggiungerlo a Porto Periglio, anche solo per un breve periodo. Lo incitava ad abbandonare moglie e figli per unirsi a lui sulla Vipera, il suo galeone. Curioso che l’invito sarebbe stato colto dal nipote.
Il padre di Malthael, come scoprì in seguito, non rispose mai agli inviti di Kael’thas, per lui suo padre era davvero morto.
Ma Malthael era euforico e arrabbiato allo stesso tempo. C’era vita al di fuori del bosco! Non era vero che fuori li aspettava solo caos e desolazione. Dai racconti di suo nonno il mondo al di fuori della foresta di Dorneryll era ricco di avventure e bellezza.
Passarono poche notti prima che decidesse di abbandonare la sua casa e dirigersi verso la costa, alla ricerca di informazioni su suo nonno.
Il viaggio fu molto più lungo del previsto, alcuni imprevisti lungo la strada lo costrinsero a fermarsi, ma aveva imparato molto in quell’anno di viaggio. Gli ultimi mesi a bordo del mercantile erano stati utili per farsi le ossa e lo stomaco da marinaio e ora era finalmente giunto a Porto Periglio.

L’ultimo messaggio di suo nonno risaliva all’incirca a cinquant’anni prima, da tempo si domandava come mai la corrispondenza si fosse interrotta. Forse Kael si era semplicemente stancato di scrivere a un figlio che non lo aveva mai degnato di una risposta. Lo avrebbe scoperto presto.


Mentre mangiava l’arrosto di pecora incrociò lo sguardo con una donna.
Pelle colore del cuoio, labbra piene e capelli neri come la notte.
Scolò la bottiglia e si avvicinò alla ragazza, gli sembrava giusto festeggiare in compagnia il suo arrivo a Porto Periglio.


Si svegliò diverse ore dopo, la bocca impastata e lo stomaco irrequieto. Che notte! E che donna! Nulla a che vedere con le algide verginelle di Dorneryll. Gli umani sapevano davvero come divertirsi e come tirare fuori il meglio da ogni istante, spremendo la vita fino all’ultimo. Malthael aveva abbracciato appieno lo stile di vita spremendo tutto in abbondanza durante la notte.
Mentre l’ebete ghigno che accompagna il risveglio di ogni serata di bagordi, serpeggiava sul volto dell’elfo, si accorse di non riuscire a muoversi.
Spalancò gli occhi, l’alba stava insinuando i primi raggi di luce nel cielo oltre le imposte. La luce fioca non era un ostacolo per gli occhi elfici, subito si accorse delle lunghe corde che lo tenevano legato saldamente alle travi del soffitto. Tentò di incanalare una fiamma che potesse bruciare le corde ma un pesante bavaglio gli impediva di pronunciare l’incantesimo, e le mani legate saldamente non gli permettevano di tracciare i segni arcani.

La ragazza era ancora nuda, si stava sciacquando il viso nella tinozza
< Buongiorno amore. Mi sono divertita questa notte. Avrei dovuto solo drogarti e legarti, ma quando posso mischio sempre piacere e dovere>

Si infilò distrattamente la veste ma Malthael poteva ancora vedere i seni della donna puntarlo con insistenza attraverso il sottile velo di cotone. Adorava quell’umana, anche se probabilmente avrebbe dovuto ammazzarla.

<Addio Bianco, spero non ti facciano soffrire troppo> La donna soffiò un bacio ed imboccò impudicamente l’uscio.

Forse si era innamorato. O più probabilmente era ancora sotto l’effetto dell’oppio.
Strattono la corda e cercò di sfilarsela dalla mano sinistra. Stava per riuscirci quando un assai meno sensuale umano entrò nella stanza. Un uomo dal collo largo come una botte entrò e senza troppi complimenti invitò l’elfo ad addormentarsi con un poderoso colpo di manganello sulla fronte.

Malthael
Elfo Maschio
1,92 Mt 90 Kg
Capelli: Bianchi
Occhi: Acquamarina
Età: 130

Malthael       10993410
Torna in alto Andare in basso
https://rpgplayers.forumattivo.com
 
Malthael
Torna in alto 
Pagina 1 di 1
 Argomenti simili
-
» Colloqui: Malthael e Ambrose

Permessi in questa sezione del forum:Non puoi rispondere agli argomenti in questo forum.
Friday's Heroes :: Friday's Heroes :: Background-
Vai verso: